Il trapianto di cornea è un intervento chirurgico volto a migliorare la qualità visiva in Pazienti che per cause patologiche e/o per cause accidentali hanno subito una perdita di trasparenza o di regolarità della cornea.
Ad oggi esistono numerose tipologie di trapianto di cornea possibile che a seconda dei casi può essere sostituita totalmente (cheratoplastica perforante) oppure solo parzialmente (cheratoplastica lamellare).
Le cheratoplastica perforante prevede la sostituzione a tutto spessore della cornea e viene consigliata quando tutti gli strati corneali sono interessati dalla patologia: questa tecnica chirurgica prevede quindi la sostituzione di tutta la cornea malata con una sana proveniente da un donatore. Viene praticata una sutura (punti) che verrà rimossa dopo circa un anno dall’intervento.
Seppur ridotto rispetto al trapianto di altri organi, il trapianto di cornea ha un rischio di rigetto, per questo motivo negli anni si è fatta strada una nuova tecnica microchirurgica che prevede, quando possibile, la sostituzione di una sola parte della cornea: la cheratoplastica lamellare. Con questa tecnica possiamo scegliere di sostituire la parte anteriore (DALK) o posteriore della cornea (DSAEK, DMEK). Grazie a queste tecniche il recupero visivo risulta molto più rapido e il rischio di rigetto si riduce notevolmente.
Nella DALK viene asportato lo stroma corneale (parte anteriore) lasciando in sede gli strati stromali più profondi (membrana di Descemet ed endotelio). In questo caso la sutura può essere rimossa solo alcuni mesi. Questa tecnica trova il suo largo impiego in Pazienti affetti da cheratocono o in tutte le condizioni in cui la condizione patologica interessi solo gli strati corneali più superficiali.
LA DSAEK invece viene utilizzata nelle patologie che coinvolgono gli strati più interni e profondi della cornea (descemet ed endotelio) e trova largo impiego nella cheratopatia bollosa e nelle distrofie endoteliali. Viene iniettata una bolla d’aria all’interno dell’occhio per far aderire il lembo endoteliale alla cornea del Paziente. Il recupero visivo è solitamente rapido.
Un ulteriore evoluzione di questa metodica è la DMEK in cui il lembo trapiantato è ancora più sottile e il recupero visivo è ancora più rapido.